LETTERE E COMMENTI
Don Giuseppe Tonetta una figura nobilissima
In questi giorni Don Giuseppe Tonetta ci ha lasciati ed ha raggiunto la pace eterna in Paradiso. L'ho conosciuto nel lontano 1956 alla scuola elementare Longon come insegnante di religione in una classe di cui io ero il maestro.
Era una persona geniale, intelligente, decisa e risoluta, volta con tutte le sue forze ad aiutare i bisognosi nelle difficoltà quotidiane di ordine morale ed economico.
Lo ricordo con gratitudine per il grande dono che mi ha riservato. Infatti nella primavera del 1957, durante una pausa delle lezioni in classe, mi parlò della colonia 12 Stelle di Cesenatico, proponendomi la direzione dei turni estivi della colonia stessa.
La proposta mi lusingò assai e dopo avere riflettuto, accettai con entusiasmo. Avevo un'ottima esperienza di colonia per aver diretto per anni le colonie diurne del Patronato Scolastico di Bolzano. Quel genere di lavoro mi attirava tantissimo.
Don Giuseppe Tonetta, vero artefice del progetto della 12 Stelle, vero padre della colonia, come lo ha definito il giornale «Alto Adige», aveva capito che la povera gente, appena uscita da una guerra tremenda e disastrosa, aveva bisogno di tutto per campare e per sopravvivere. La gente era malnutrita, moralmente distrutta per le sofferenze, per le paure patite sotto i bombardamenti.
Aveva bisogno di tanto aiuto, in poche parole di avere «un piatto di minestra» per sfamarsi e tanta pace e serenità.
Don Giuseppe è stato un grande, vero Sacerdote, sempre in mezzo alla gente insieme a Don Giacinto Carbonari per aiutarla non solo spiritualmente ma anche, e soprattutto, materialmente. Famose sono le sue minestre che portava con un camion attraverso i quartieri più bisognosi della città, in particolare al quartiere Don Bosco abitato soprattutto da famiglie di operai.
La colonia 12 Stelle, da lui ideata e fatta costruire, impegnò direttamente la sua persona, comperò il terreno a Cesenatico, chiamò una ditta e la fece costruire, impegnando la sua persona, firmando cambiali a nome suo.
Il suo impegno è stato premiato dalla Madonna delle 12 Stelle, perché la colonia costruita con nobili sentimenti di vita cristiana che solo un sacerdote del suo stampo poteva offrire: dura nei tempi anzi si potenzia sempre di più.
Io gli ho sempre voluto bene e lo ringrazio per le nobili parole che usava nei miei confronti. Don Giuseppe mi era prodigo di consigli, di incitamenti, di gratificazioni, standomi sempre vicino nelle difficoltà che incontravo nella guida della colonia, in quegli anni grande, per la frequenza di quasi mille bambini. Quando era libero dai suoi impegni presso gli uffici della Pontificia Opera Assistenza, raggiungeva la colonia.
II suo arrivo suscitava una grande gioia in tutti, piccoli e grandi per quella ventata di ottimismo, di novità, di sicurezza che solo lui sapeva infondere.
Al calar del sole, durante la riunione per le preghiere serali, parlava a tutti al microfono, aveva parole buone, di incoraggiamento per i bambini, per il personale educativo, per il personale di cucina, per tutte le persone presenti.
Era come un papà, un nonno di tutti, ringraziava per l'impegno e la dedizione che tutti avevano per la colonia e per i bambini.
Don Giuseppe fa parte di quelle nobili figure che pian piano, ma inesorabilmente stanno scomparendo.
Grazie don Giuseppe.
La ricorderò sempre assieme alla mia famiglia in particolare e grazie anche a nome di tutte le persone passate dalla 12 Stelle e che hanno avuto la fortuna di conoscerlo ed apprezzarlo.
Ferruccio Bortolameolli
BOLZANO