venerdì, settembre 29, 2006

ALTO ADIGE pag. 10 - MERCOLEDI 27 SETTEMBRE 2006

LETTERE E COMMENTI

Don Giuseppe Tonetta una figura nobilissima

In questi giorni Don Giuseppe Tonetta ci ha lasciati ed ha raggiunto la pace eterna in Paradiso. L'ho conosciuto nel lontano 1956 alla scuola elementare Longon come insegnante di religione in una classe di cui io ero il maestro.
Era una persona geniale, intelligente, decisa e risoluta, volta con tutte le sue forze ad aiutare i bisognosi nelle difficoltà quotidiane di ordine morale ed economico.
Lo ricordo con gratitudine per il grande dono che mi ha riservato. Infatti nella primavera del 1957, durante una pausa delle lezioni in classe, mi parlò della colonia 12 Stelle di Cesenatico, proponendomi la direzione dei turni estivi della colonia stessa.
La proposta mi lusingò assai e dopo avere riflettuto, accettai con entusiasmo. Avevo un'ottima esperienza di colonia per aver diretto per anni le colonie diurne del Patronato Scolastico di Bolzano. Quel genere di lavoro mi attirava tantissimo.
Don Giuseppe Tonetta, vero artefice del progetto della 12 Stelle, vero padre della colonia, come lo ha definito il giornale «Alto Adige», aveva capito che la povera gente, appena uscita da una guerra tremenda e disastrosa, aveva bisogno di tutto per campare e per sopravvivere. La gente era malnutrita, moralmente distrutta per le sofferenze, per le paure patite sotto i bombardamenti.
Aveva bisogno di tanto aiuto, in poche parole di avere «un piatto di minestra» per sfamarsi e tanta pace e serenità.
Don Giuseppe è stato un grande, vero Sacerdote, sempre in mezzo alla gente insieme a Don Giacinto Carbonari per aiutarla non solo spiritualmente ma anche, e soprattutto, materialmente. Famose sono le sue minestre che portava con un camion attraverso i quartieri più bisognosi della città, in particolare al quartiere Don Bosco abitato soprattutto da famiglie di operai.
La colonia 12 Stelle, da lui ideata e fatta costruire, impegnò direttamente la sua persona, comperò il terreno a Cesenatico, chiamò una ditta e la fece costruire, impegnando la sua persona, firmando cambiali a nome suo.
Il suo impegno è stato premiato dalla Madonna delle 12 Stelle, perché la colonia costruita con nobili sentimenti di vita cristiana che solo un sacerdote del suo stampo poteva offrire: dura nei tempi anzi si potenzia sempre di più.
Io gli ho sempre voluto bene e lo ringrazio per le nobili parole che usava nei miei confronti. Don Giuseppe mi era prodigo di consigli, di incitamenti, di gratificazioni, standomi sempre vicino nelle difficoltà che incontravo nella guida della colonia, in quegli anni grande, per la frequenza di quasi mille bambini. Quando era libero dai suoi impegni presso gli uffici della Pontificia Opera Assistenza, raggiungeva la colonia.
II suo arrivo suscitava una grande gioia in tutti, piccoli e grandi per quella ventata di ottimismo, di novità, di sicurezza che solo lui sapeva infondere.
Al calar del sole, durante la riunione per le preghiere serali, parlava a tutti al microfono, aveva parole buone, di incoraggiamento per i bambini, per il personale educativo, per il personale di cucina, per tutte le persone presenti.
Era come un papà, un nonno di tutti, ringraziava per l'impegno e la dedizione che tutti avevano per la colonia e per i bambini.
Don Giuseppe fa parte di quelle nobili figure che pian piano, ma inesorabilmente stanno scomparendo.
Grazie don Giuseppe.
La ricorderò sempre assieme alla mia famiglia in particolare e grazie anche a nome di tutte le persone passate dalla 12 Stelle e che hanno avuto la fortuna di conoscerlo ed apprezzarlo.

Ferruccio Bortolameolli
BOLZANO
LA LETTERA DI GUALTIERO ZANELLA DI MALE' (TN)

Malè, 10 settembre 2006

Caro Presidente*.

Ho appreso dai giornali della scomparsa del nostro amato cappellano Don Giuseppe. E’ una grave perdita per la nostra Associazione, per la Sezione di Bolzano, per tutta la collettività che ha avuto modo di apprezzare il caro Don Giuseppe nelle sue molteplici attività di responsabilità nel corso della sua lunga vita sacerdotale. Faccia pervenire i miei sentimenti di condoglianze ai familiari del caro Don Giuseppe e a tutti i suoi collaboratori. La memoria sua non vada dispersa, e sia di buon esempio per proseguire su quella strada che egli ha tracciato, da ultimo nella nostra Associazione, con risultati eclatanti.
Il Buon Dio, nell’intercessione della nostra Patrona Santa Barbara, vegli su di lui e su tutti i suoi eredi.
Con affetto saluto tutti voi, e a tutti i soci porgo il mio saluto bene augurante nel ricordo dell’indimenticabile Don Giuseppe

Gualtiero Zanella

*La lettera è indirizzata al Gen. Di Paola, Presidente della Sezione provinciale di Bolzano dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia

giovedì, settembre 28, 2006


LA LETTERA DI CORDOGLIO DI RENZO BALDESSARELLI DI MERANO

Il mio cordoglio più vivo per la dipartita di don Giuseppe Tonetta e l'espressione del dolore per questa gravissima perdita per l’ODAR, per la Caritas, per tutta la comunità.
Il bene fatto da don Tonetta a tanta gente è incommensurabile, un cuore generoso il suo, sempre pronto agli slanci di bene, anche nei momenti e nelle circostanze più difficili.
Sono contento, orgoglioso di aver collaborato con lui al “Pastor Angelicus”, alla “12 Stelle”, a Plancios, a Castel Verruca… e lo ringrazio di cuore per tutto il bene che lui ha fatto a me.
Le più sentite condoglianze a tutta la famiglia dell’ODAR.
Con il cuore addolorato
Renzo Baldessarelli

venerdì, settembre 15, 2006

mercoledì, settembre 13, 2006


L’ADIGE – 12 settembre 2006 – VALLAGARINA – pag. 36

BRENTONICO/Tanti sacerdoti ai funerali di monsignor Tonetta

L'ultimo saluto a don Giuseppe

BRENTONICO - L'ultimo saluto a don Giuseppe Tonetta, prima nella tumulazione della salma nel cimitero dell'altipiano, è avvenuto nella parrocchiale.

La stessa chiesa nella quale da bambino, don Tonetta aveva scoperto la vocazione al sacerdozio. Un rito funebre molto partecipato, dalla gente comune, dai tantissimi parenti e da tutta la comunità sacerdotale del Trentino. In chiesa e al cimitero anche i gagliardetti degli alpini, che hanno trasportato il feretro, e il vessillo dell'Associazione nazionale cappellani militari.

Il rito di Brentonico era stato preceduto da quello celebrato in mattinata a Bolzano. La città dove venerdì don Tonetta era morto dopo una lunga malattia e dove aveva trascorso quasi per intero tutta la vita di sacerdote.

Nato 95 anni fa a Cazzano, ordinato a Trento nel 1936, il 2 aprile scorso, don Tonetta, decano dei sacerdoti diocesani bolzanini di lingua italiana, aveva festeggiato i 70 anni di ordinazione sacerdotale nella chiesa di Regina Pacis a Bolzano. Presidente per anni della Poa e rettore della chiesa Regina Angelorum, don Giuseppe Tonetta è stato per molti anni una delle colonne della Colonia 12 Stelle di Cesenatico.

A don Tonetta era stato affidato anche l'incarico della pastorale dei non vedenti.

lunedì, settembre 11, 2006

L'ULTIMO SALUTO AL CIMITERO DI BRENTONICO
I FUNERALI

Oggi si sono svolti i funerali di Don Giuseppe presso la chiesa di Regina Pacis a Bolzano alla presenza del Vescovo Wilhelm Egger, del Vicario Don Rizzi e di tanti sacerdoti (più di trenta)
che hanno voluto rendere omaggio a Don Giuseppe.
Presenti anche oltre al Parroco Don Olivo Ghizzo anche Don Silvio Bortolamedi, che subentrò a Don Giuseppe alla guida dell'ODAR.
Presenti anche le Associazioni degli ex Combattenti e Reduci, degli Artiglieri, degli Invalidi di Guerra nonchè alcuni marinaretti della Colonia 12 Stelle.
Presenti anche molte persone che a vario titolo hanno lavorato con Don Giuseppe.
Don Rizzi ha ripercorso le tappe più importanti nella vita di Don Giuseppe.

Don Giuseppe è stato poi traslato a Brentonico dove il Parroco ha celebrato la S. Messa insieme ad altri sacerdoti, alcuni dei quali giunti da Bolzano, ed accompagnato al locale cimitero dove ora riposa, come aveva chiesto espressamente, nella tomba riservata ai Sacerdoti di Brentonico.

A TUTTI I SACERDOTI,
AI RELIGIOSI ED
A TUTTI COLORO CHE HANNO PARTECIPATO ALLE ESEQUIE
UN SENTITO RINGRAZIAMENTO.

domenica, settembre 10, 2006

Venuta la sera Gesù disse loro:"Passiamo all'altra sponda".


Si è spento nella fede di Cristo
Monsignor GIUSEPPE TONETTA

n.Cazzano, 24 giugno 1911 - m. Bolzano, 8 settembre 2006

Presidente Emerito
della Pontificia Opera d'Assistenza POA),
dell'Opera Nazionale Assistenza Religiosa Morale Operai (ONARMO) e
dell'Opera Diocesana di Assistenza Religiosa (ODAR)

Ne danno il triste annuncio la cugina Eugenia, i nipoti ed i parenti tutti.
La S. Messa in suffragio verrà celebrata lunedì, 11 settembre alle ore 11.00 nella chiesa di Regina Pacis.

I funerali si terranno nella chiesa parrocchiale di Brentonico lunedì, 11 settembre alle ore 16.00. Successivamente la salma verrà tumulata nel cimitero di Brentonico.

Bolzano, Cazzano di Brentonico (TN), 10 settembre 2006

sabato, settembre 09, 2006



In ricordo di
Monsignor Giuseppe Tonetta

24 giugno 1911
Nasce a Cazzano di Brentonico (TN)

28 marzo 1936
Viene consacrato Sacerdote a Trento
1937-1940
Cappellano a Brentonico e a San Marco a Rovereto
1940-1943
Cappellano militare in Albania, Grecia e Sicilia
1943-1945
Parroco a Crosano di Brentonico
1945
Si trasferisce a Bolzano
dove ricopre diversi incarichi fra cui quello di
cooperatore, cappellano militare (è stato presidente emerito dei cappellani militari in congedo d’Italia e d’Europa), parroco, insegnante, catechista, assistente ACLI, presidente della POA, dell’ONARMO e della POA, rettore della chiesa Regina Angelorum in via Renon a Bolzano, assistente spirituale del movimento apostolico ciechi
8 settembre 2006
Muore a Bolzano

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“Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno”.

Giovanni XI-25

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“Si amatis Deum, rapite omnes ad amorem Dei qui vobis iunguntur, et omnes qui sunt in domo vestra: si amatur a vobis corpus Christi, id est unitas Ecclesiae, rapite eos ad fruendum.
Se amate Dio, rapite all'amore di Dio tutti quanti sono uniti a voi, tutti quelli che abitano con voi; se amate il corpo di Cristo, cioè l'unità della Chiesa, trascinate tutti a godere di essa.

Sant’Agostino En. in ps. 33, d. 2. 6